Ci sono città che lasciano poco o nulla nell’animo del visitatore, altre che, invece, lo segnano dentro per sempre, con la loro magnificenza, la loro luce, i colori e i volti della gente che li abita. E’ questo il caso di Leonforte, ridente cittadina di 16 mila anime nascosta tra i monti Erei. Un paese dalla bellezza rara, con scorci di una bellezza struggente in cui le antiche architetture della Granfonte, maestosa fontana piuttosto che Palazzo Branciforti si integrano con la ricca campagna.
Leonforte è un paese della provincia di Enna, nel cuore della Sicilia e degli Erei. Si estende sul pendio di una collina e arriva a 700 m.s.l. nella sua parte più alta che è il centro storico. Nel territorio di Leonforte si trova il Monte Altesina (1192 m) che nell’antichità era identificato con l’appellativo di “Monte Ereo” ed era un importantissimo riferimento poiché divideva la Sicilia in tre valli. Oggi sulla cima di questo monte si possono ammirare i resti di un villaggio preistorico e di recente è stata istituita anche la Riserva Naturale del Monte Altesina.
Anticamente in queste zone sorgeva l’insediamento di Tabas o Tavaca. Con la dominazione bizantina, e in seguito quella araba, fu costruito il castello di Tavi e un casale nelle sue vicinanze. Furono introdotti anche dei sistemi di irrigazione delle colture e costruiti numerosi mulini per sfruttare l’abbondanza di acqua di queste zone. Poi fu la volta dei normanni e nel XV secolo arrivò la famiglia dei Branciforti. Nel 1610 Nicolò Placido Branciforti fondò la città di Leonfonte, in omaggio al blasone della sua casata ( un leone che regge lo stendardo con in moncherini delle zampe ed il motto “in fortitudine bracchi tui”), e cercò di potenziare al massimo le possibilità di questo territorio ricco di acqua e di mulini. Nel 1622 Leonforte fu elevata al rango di principato. In seguito a queste trasformazioni Leonforte visse un periodo di sviluppo economico e benessere, si ingrandì ed in seguito all’agricoltura si sviluppò anche l’artigianato.
Nel 1852 la città passò nelle mani dei conti Li Destri di Bonsignore. Oggi Leonforte è un paese che basa la sua economia principalmente sul terziario anche se molto importanza riveste anche l’agricoltura (grano, ulivo, fava larga e pesca settembrina). Le attività commerciali sono in continua espansione e si avviano verso un sempre maggiore sviluppo.
Durante gli anni sono diversi i monumenti che sono stati costruiti a Leonforte e che meritano una visita. Partendo dalle architetture religiose possiamo annoverare:
la Chiesa Madre; la Chiesa e Convento dei Padri Cappuccini (mausoleo dei Branciforti che fa da cornice al sarcofago della Principessa Caterina Branciforti morta nel 1634); la Chiesa della Madonna del Carmelo; la Chiesa di S.Stefano; la Chiesa di S.Antonino; la Chiesa di Santa Croce; la Chiesa della Madonna della Carità; la Chiesa della Mercede; la Chiesa di S.Giuseppe; la Chiesa di S.Francesco di Paola; la Chiesa dell’Annunziata; la Chiesa del SS.Salvatore e la Chiesa della Madonna della Catena.
Tra le architetture civili: Granfonte, Palazzo Branciforti, Villa Comunale (Branciforti), Scuderia(Branciforti), Piazza 4 novembre, Villa Bonsignore, Giardino e Fontana delle ninfe e Palazzo Gussio.
Un cenno particolare merita il Castello di Tavi. Questo castello è la più antica testimonianza della presenza umana in questi territori.
Le rocce nascondono i resti di un antico castello che giunge all’altezza massima di 517 m.s.l.m. Tradizione vuole che Tavi, o Tavaca, era un’antica cittadina Sicula nel corso degli anni ellenizzata e poi scomparsa. I ruderi che restano di questa antica civiltà sono solo quelli del castello che serviva come punto di controllo dell’intera vallata e delle numerosissime sorgenti di acqua. Ma il cuore di Tavaca era li dove oggi si trova il quartiere di Granfonte.
Il castello fu abitato da diverse nobili famiglie fino ad arrivare ai Branciforte. Con questa famiglia, come detto precedentemente, sorse Leonforte e il castello perse importanza. Oggi è ancora possibile notare delle muraglie, una delle quali con finestra quadrangolare, vani sotterranei scavati nella roccia, un frantoio e due vasche.
A fare da padrona in questi posti è anche la natura con i Monti Erei (Montagna di Mezzo, Monte Scala e Monte Boscorotondo) che presentano dei suggestivi paesaggi naturali che vanno dalla roccia agli ambienti boschivi con querce, sugheri, roverelle e lecci.